a cura di Francesca Arcadu
per il Coordinamento Gruppo Donne Uildm
Si celebra il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in ricordo del brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, vittime nel 1960 del regime dittatoriale della repubblica dominicana. Da allora questa ricorrenza unisce milioni di donne in tutto il mondo in un percorso di riflessione sulla loro condizione e sulla violenza che ogni anno si consuma nei loro confronti. Violenza che assume nel nostro Paese numeri drammatici, basti pensare che oltre cento donne in Italia, ogni anno, vengono uccise da uomini - nel 2016 se ne sono contate 120 e nel 2017 la media è di una vittima ogni tre giorni. Oltre al fenomeno dei femminicidi sono migliaia le donne molestate, perseguitate, aggredite, picchiate, sfregiate. Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso.
All’interno di questo drammatico fenomeno si parla ancora troppo poco della violenza agita verso le donne con disabilità, doppiamente esposte ad abusi fisici e psicologici da parte di familiari, compagni, operatori e soggetti che le circondano. A livello mondiale si ritiene subisca violenza il 40 per cento delle donne portatrici di handicap, percentuale che sale fino all’80 per cento tra le donne con disabilità istituzionalizzate. Violenze e abusi che vengono denunciati solo nel 10 per cento dei casi (dati del 2015), a causa dell’intricato legame tra dipendenza, paura, sottovalutazione della gravità e mancanza di un dibattito e un riconoscimento della figura delle donne con disabilità come donne tout court, anch’esse oggetto di violenza.
Donne e donne con disabilità, dunque, come due aspetti di una medesima violazione, quella di un diritto umano. E sono proprio le donne, tutte insieme e tutte nelle loro varietà, a doversi unire per creare e rafforzare il legame che le vede impegnate in un percorso di avvicinamento e trasversalità della disabilità al femminile all'interno di quella più generale delle tematiche di genere, come momento di confronto e dialogo auspicato anche dal “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea”, di recente tradotto in italiano e adottato dalla nostra UILDM e da molte altre realtà.
Segnaliamo con piacere, a questo proposito, che anche le donne con disabilità aderiscono alla manifestazione nazionale "Non una di meno", promossa da comitati e sigle femminili che si svolgerà il 25 novembre prossimo a Roma. Partecipazione e condivisione sancite dalla FISH, Federazione Italiana Superamento Handicap che sarà presente con una rappresentanza ed uno striscione, insieme a tante donne con disabilità. Noi del Gruppo Donne Uildm, malgrado l’impossibilità ad essere fisicamente presenti, siamo con loro e sfileremo col cuore insieme a tutte le altre donne, impegnandoci ancora e sempre a raccontare la disabilità al femminile e gettare ponti di confronto, dialogo e conoscenza.
Uniche vere armi contro ogni tipo di violenza.